Il primo parco al mondo dove è vietato chattare e andare sui social
La storia del parco giochi di Balestrate
La storia del parco giochi di Balestrate

La storia del parco giochi di Balestrate

Ha aperto al pubblico il parco giochi di Balestrate. Nell’atrio della scuola Aldo Moro si trova un’area di mille metri quadrati con panchine, tavolini e giochi, completamente delimitata per garantire la sicurezza dei bambini. Il progetto nasce nel 2017 dopo anni di abbandono. Il precedente parco era stato infatti vandalizzato e distrutto dopo che il Comune aveva deciso di recintarlo per realizzare un parcheggio. per lungo tempo il luogo è rimasto abbandonato. Nel gennaio 2017 la protesta di uno sparuto gruppo di genitori lanciò la sfida: ricostruire il parco puntando all’eccellenza, realizzando un’attrazione, alzando l’asticella della qualità. E tutto questo senza avere a disposizione un solo euro e col comune a corto di risorse. Il primo passo fu la realizzazione del progetto e la ricerca di un’idea che potesse accendere l’entusiasmo. Da una trovata del giornalista Riccardo Vescovo è nato il primo parco giochi al mondo dove è vietato usare i telefoni per chattare o andare sui social. Il gruppo di famiglie che aveva lanciato la sfida ha costituto nel frattempo l’associazione Genitori balestratesi. Ha così avuto inizio la raccolta fondi attraverso eventi e sponsorizzazioni private che hanno coinvolto tutto il paese di Balestrate. In tutto sono stati raccolti circa 30 mila euro attraverso una miriade di eventi a sfondo benefico e grazie alle donazioni giunte da aziende, attività commerciali e cittadini balestratesi e emigrati. Nel frattempo la Regione ha pubblicato un bando per parchi inclusivi: quello di Balestrate si sposava in pieno con i requisiti dell’avviso regionale e così l’associazione ha donato la stesura del progetto al Comune, riuscendo ad aggiudicarsi il finanziamento. L’ente locale ha comunque provato a dare il proprio contributo mettendo a disposizione dell’iniziativa uno dei cantieri di lavoro finanziati dalla Regione per i disoccupati. Il cantiere ha prodotto in particolare tre panchine di cemento esteticamente molti impattanti. Quella centrale, più grande, è stata oggetto di un’opera di restyling grazie a un progetto portato avanti dall’associazione con la scuola. A causa di lungaggini burocratiche comunali, i lavori sono andati a rilento anche post pandemia. Fino a quando nell’agosto 2022 l’area è stata aperta al pubblico. La nuova sfida è quella della cura e della manutenzione: il parco è ancora in attesa di un regolamento per la cura e la gestione e si attende l’installazione delle telecamere di videosorveglianza e altre migliorie.

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